Molti cittadini descrivono l’Italia come un Paese in difficoltà, quasi incapace di far fronte alla competizione internazionale, poco concorrenziale in numerosi aspetti rispetto a molti paesi dell’Unione europea. Altri sottolineano, invece, le vitalità e le potenzialità che emergono dal Paese e la positività di alcune realtà.

Il dato certo è che dobbiamo fare i conti con un livello di sfiducia elevato (oltre il 60%) e, quindi, sapere che tra le cose da fare per una solida ripresa c’è anche una forte necessità di rimotivazione dell’opinione pubblica in quanto, per ora, appare minoritaria la convinzione che il Paese sia in grado di reggere la sfide e di rinnovarsi.

Oltre la metà dell’opinione pubblica fa fatica a considerare una propria capacità di reagire pienamente all’attuale contesto critico. Un Paese con una quota così elevata di cittadini consci di una loro debolezza dimostra che c’è un limite anche nell’affidarsi alle soluzioni individuali.

In conclusione gli orientamenti segnalano che sia il livello di fiducia nel Paese che in se stessi è piuttosto basso e tale condizione, se non ben valutata, potrebbe costituire un problema rispetto a prospettive di sviluppo e rilancio.