Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E così, sarà per il successo internazionale del made in Italy, sarà per il dinamismo del nostro export – che continua a tirare anche in tempi di recessione -, sarà perché sempre più persone acquistano on line, eBay Italia ha deciso di spingere sull’agroalimentare, azzerando, per i rivenditori professionali la commissione sul valore finale della transazione, oggi nell’ordine dell’8,7 per cento. E fra meno di un mese, il 2 aprile, si passa allo zero.

Ad annunciarlo è stato Claudio Raimondi, country manager Italia, durante una tavola rotonda alla quale il colosso della vendita in rete ha invitato Coldiretti, Mipaaf e Aicig, l’associazione che raccoglie i consorzi delle varie indicazioni geografiche.

Merito anche di Expo 2015, che accenderà più che mai i riflettori sulle specialità nazionali: dai formaggi ai salumi, dai sughi alla gastronomia, dal dolciario ai pani speciali. Tutti beni che la piattaforma metterà in vendita con il suo enorme potenziale. Le ultime cifre dicono che eBay vende un articolo ogni 73 secondi e che sul settore food ha un tasso di crescita nell’ordine del 17% circa.

"Ci sono grandi margini di crescita per il settore alimentare on line - ha spiegato, all’agenzia Ansa, lo stesso Raimondi -. Secondo i dati del Politecnico di Milano nel 2014 il comparto dei beni di largo consumo ha costituito l'1% del totale del commercio elettronico italiano contro il 13% del Regno Unito”.

“Vogliamo permettere al made in Italy di digitalizzarsi e combattere la crisi in un anno importantissimo per l'Italia come quello di Expo - ha aggiunto Maria Letizia Gardoni, delegato nazionale Coldiretti Giovani Impresa -. L'e-commerce è una opportunità per estendere la visibilità di chi fa imprenditoria agricola. E' importantissimo che si creino gli strumenti per evitare falsificazioni e speculazioni. I furbetti dell’agroalimentare danneggiano moltissimo l'immagine del made in Italy. Speriamo che eBay adotti sempre di più misure per contrastare le falsificazioni".