Ora dovranno passare due mesi per la nuova apertura, fissata per l’8 novembre, ma almeno sono stati messi al sicuro 356 lavoratori, sugli 857 lasciati a casa. Gli 11,5 milioni di euro sborsati dal colosso cooperativo vanno a sanare una parte del buco aperto dalla procedura di concordato preventivo. La somma servirà infatti a regolare tutte le pendenze nei confronti dei creditori privilegiati e il 30% dei debiti verso i creditori chirografari.
Rimangono invece a rischio i destini di 500 persone, anche se in Sicilia non si dispera di trovare compratori interessati alle restanti strutture dell’ex Aligrup. Tuttavia questo numero è solo un piccolo “di cui” degli addetti totali, che al momento del crollo della società erano in totale 1660.
Il prossimo passaggio cruciale, dopo la firma del preliminare di vendita, è fissato per il 24 novembre quando verrà votato il concordato con i creditori.