Due settimane di serrata totale da oggi, 12 marzo fino al 25 marzo compreso: questa la decisione della Presidenza del Consiglio, di concerto con i ministeri interessati, come Salute e Turismo, presa con il nuovo Dpcm di ieri, 11 marzo, sull’emergenza Coronavirus.

Le principali deroghe riguardano l’alimentare e grocery, dunque Gdo e altri rivenditori di beni di prima necessità, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai gli edicolanti.

Chiudono, perché non considerati essenziali, gli esercizi di tutta la ristorazione, collettiva e commerciale, estetisti e parrucchieri.

Sono assicurati i servizi di base, come i trasporti pubblici e il credito bancario,

La decisione, già nell’aria e già presa volontariamente da molta parte del commercio, ha comunque una lunga lista di distinguo. Per esempio, possono aprire le ferramenta, i rivenditori di elettronica, i negozi di articoli per illuminazione, ovviamente i distributori di benzina… Nei centri commerciali ovviamente potranno aprire solo i negozi autorizzati dagli elenchi compresi nei due allegati alla normativa (si veda la tabella).

Non si ferma il lavoro e sono consentiti gli spostamenti solo per motivazioni, appunto, lavorative e sanitarie.

Intanto l’Oms ha dichiarato ufficialmente lo stato di pandemia, mentre i casi, nel mondo, hanno superato i 126.000 con l’Italia al secondo posto, dopo la Cina, con oltre 12.400 contagiati.

Continua anche la rincorsa, fin dalle prime ore di apertura, a supermercati e ipermercati, complicata dal contingentamento degli ingressi e dall’obbligo di mantenere le distanze di sicurezza fra le persone.

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