Il Consiglio dei Ministri ha approvato, il 29 luglio, il decreto legislativo che recepisce nell'ordinamento italiano la direttiva Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.

Con questo atto, che fa seguito alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione contro l'Italia e altre 11 nazioni - tra le quali Francia, Spagna, Belgio, Austria, Portogallo - si dovranno adottare, anche nel nostro Paese, nuovi principi di buona fede e correttezza e si potranno reprimere abusi imposti unilateralmente da un contraente alla controparte.

Obiettivo del provvedimento è di razionalizzare e rafforzare il quadro giuridico vigente, nella direzione della maggiore tutela dei fornitori e degli operatori della filiera agricola e alimentare e sostenere la trasparenza nei rapporti commerciali a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione.

In particolare la direttiva introduce il livello minimo di tutela comune a tutta l'Unione europea e comprende un elenco di pratiche commerciali sleali vietate e un elenco di pratiche che saranno autorizzate solo se concordate in termini chiari e univoci al momento della formalizzazione dell'accordo di fornitura.

Nel mirino, per fare solo qualche esempio, condotte come ritardi nei pagamenti per prodotti alimentari deperibili, annullamenti di ordini con breve preavviso, il rifiuto di sottoscrivere un contratto scritto, la restituzione di beni invenduti o sprecati, oltre ai cosiddetti 'contributi promozionali'....

L'Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari (Icqrf) viene designato come autorità nazionale di contrasto, deputata a vigilare l'applicazione delle disposizioni che disciplinano le relazioni commerciali, i divieti stabiliti dalla direttiva e le relative sanzioni.

L'Icqrf sarà anche chiamato a collaborare con le autorità di contrasto degli Stati membri e con la Commissione europea, anche al fine della reciproca assistenza nelle indagini che presentano una dimensione transfrontaliera.

Commenta Ruggero Lenti, presidente di Assica: "E' un provvedimento che aspettavamo da diversi anni e siamo soddisfatti nel leggere un testo moderno e innovativo in materia di pratiche commerciali sleali per il food. Siamo convinti che l'Italia potrà un'altra volta essere di esempio per molti altri Stati europei. L'affidamento della gestione di segnalazioni e contestazioni a Icqrf rimarca con decisione la centralità che viene data al tema del food nell'applicazione di questa disciplina. Auspichiamo che l'Ispettorato possa disporre delle necessarie risorse economiche e di personale per poter assicurare la più piena e corretta assistenza a tutti gli operatori, senza pregiudicare il fondamentale operato che già oggi svolge su una pluralità di materie fondamentali per la reputazione del food made in Italy in Italia e nel mondo”.