A darne notizia e ad anticipare il dettagli del maxi deal è stato il “Corsera”, praticamente unico fra i giornali di casa nostra, se si eccettua un breve articolo comparso su “Affari Italiani”, la testata giornalistica di Libero.it.

Il boccone è grosso, succoso e in gelatina. Si tratta, infatti, della messa in vendita, da parte di Kraft, che possedeva il marchio da 30 anni, della carne Simmenthal, la ricetta messa a punto da Pietro Sada come bollito in scatola nel 1881, industrializzato nel 1923 dal figlio Gino Sada, nella fabbrica di Monza e oggi tornato in mani italiane.

Il compratore è Bolton Alimentari, della famiglia Nissim, una delle più interessanti quanto ermetiche – dal punto di vista della comunicazioni con l’esterno - multinazionali italiane (1,5 miliardi di fatturato), che controlla fra l’altro Rio Mare, Manzotin, Omino Bianco e Collistar. Insomma viene a crearsi un vero “polo della scatoletta di carne”, in quanto Simmenthal, con i suoi 100 milioni di euro di vendite copre già il 60% del segmento.

L’operazione  verrà formalizzata nell’ultimo trimestre dell’anno. Bolton è stata scelta fra una rosa di candidati prestigiosi: Cremonini, Gallina Blanca-Star, Bell Suisse, ma è circolato anche il nome del conte Nicolò Branca in tandem con Idea Capital, fondo posseduto da De Agostini.

La vendita corrisponde al processo di dismissioni da parte della multinazionale americana di marchi non più strategici e non dallo stato di salute, in realtà ottimale, delle famose scatolette. Ricordiamo che nel mondo Kraft è in corso una profonda riorganizzazione, con al centro lo spin off del ramo snack e dolciumi – nome in codice Mondelez  - al cui timone sale Irene Rosenfeld, attuale presidente della company.