L’analisi parte dai gruppi di acquisto creati in Francia da Auchan e Système U (fine ottobre, al quale potrebbe agganciarsi anche Metro) e da Casino e Intermarché, per arrivare ad accettare che, fra il 2000 e il 2011, come spiegato dall’Antitrust europea, in 13 nazioni del Vecchio Continente le 5 insegne leader, una volta sommate, hanno comunque una quota di mercato superiore al 60% e soddisfano quasi il 53% degli acquisti. Dunque la vigilanza va mantenuta.

Dal rapporto emerge anche il nome del vero outsider della situazione, ossia Lidl, che, sempre in 11 anni, è salito dall’ottavo al primo posto nella classifica dei grandi distributori continentali, scalzando il primato di Carrefour.

Una potenza che oggi si butta alla ricerca di nuovi orizzonti, a partire dagli Usa. A rivelarlo, alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung" (FAZ), è Klaus Gehrig, numero uno del gruppo. “Stiamo lavorando molto duramente al progetto e vogliamo esordire con non meno di 100 supermercati – spiega alla FAZ -. Questo perché dobbiamo contrastare la concorrenza di Aldi", presente in loco dal 2010.

Il progetto prenderà almeno 3 o 4 anni, ma intanto le ricerche immobiliari sono già cominciate, come hanno aperto i battenti gli uffici di Washington.

Affermarsi nel segmento dei discount “all’europea”, non sarà facile per Lidl. Aldi ha attualmente più di 1.300 negozi, che diventeranno 2000 nel 2018.

 

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