Oltre 58.000 visitatori professionali provenienti da 120 Paesi e più di 2.600 espositori da 84 Paesi: queste le cifre chiave di Fruit Logistica, che apre oggi i battenti a Berlino.

Tre giorni per fare affari, ma anche per confrontarsi su un settore che, come tanti altri, ha attraversato le proprie vicissitudini, anche se non si può certo parlare di una disaffezione degli europei verso l’ortofrutta fresca e conservata.

Anzi, secondo le ultime informazioni di Agrarmarkt Informations-Gesellschaft mbh (AMI) di Bonn, sono state prodotte in tutto il mondo nel 2013 circa 950 milioni di tonnellate di ortaggi (esclusi i meloni) e circa 790 milioni di tonnellate di frutta. Un volume enorme, che è aumentato costantemente negli anni.

La raccolta di frutta dell'Ue si dimostra nel 2013 e nel primo mese del 2014 di circa 37 milioni di tonnellate, quasi 7% superiore a quella dell'anno scorso. In crescita più lieve le verdure (+2%), che però totalizzano ben 63 milioni di tonnellate.

Paese partner di Fruit Logistica è questa volta l’Argentina, uno dei più grandi produttori ed esportatori fra i mercati emergenti, con flussi che raggiungono oltre 100 nazioni, per un totale di 1,7 miliardi di dollari, una cifra che in realtà scompare di fronte ai dati della Spagna (11 miliardi di euro) e dell’Italia (4 miliardi), ma che è uno dei segni evidenti del dinamismo dell’America Latina, dove i consumi ortofrutticoli progrediscono da 10 anni con un tasso medio superiore all’11%.

L’Europa, con una quota del 32% delle esportazioni rimane il principale partner commerciale del Paese, seguita da Brasile (28%), Russia (11%) e Usa (7 per cento). Insomma è il caso di dire che la globalizzazione è in campo.