L’85% degli italiani è preoccupato per la propria condizione economica, l’89% per la salute della famiglia, anche se circa il 50% sta affrontando con spirito di adattamento e capacità di resistenza le code della pandemia. Non solo: oggi il 74% conduce una vita più casalinga rispetto al pre-pandemia, ma l’84% ha voglia di tornare alle abitudini quotidiane. Ad affermarlo sono i dati di EY Future Consumer Index, ricerca che ha sondato le opinioni di oltre 17mila cittadini in tutto il mondo, di cui 500 nel nostro Paese.

Il punto di vista di EY

Se, da un lato, il contenimento dell’emergenza pandemica ha portato con sé una certa speranza verso il futuro, questa è in parte diminuita per via delle incertezze dello scenario geopolitico e dall'accelerata inflazionistica.

Commenta Stefano Vitucci consumer products and retail sector leader di EY Italia: «Negli ultimi tempi l’impatto della crisi sanitaria e le spinte inflazionistiche stanno trasformando notevolmente le abitudini di acquisto e l’atteggiamento verso lo stile di consumo. In previsione dell’aumento dei prezzi di alcuni prodotti, i consumatori concentrano le proprie spese su determinate categorie come, per esempio, i cibi freschi, i prodotti per la casa e il personal care. Rimane sempre importante l’attenzione alla sostenibilità nelle scelte d’acquisto, intesa come salvaguardia del pianeta e prevenzione dell'impatto ambientale, ma emerge rilevante l’interesse verso l’esperienza di consumo che si sta espandendo sul mondo del digitale, del gaming e del Metaverso. È dunque fondamentale per i brand e i retailer esplorare nuove modalità per rispondere e anticipare i nuovi bisogni dei consumatori, personalizzando l’esperienza di marca e rendendo sempre più accessibile e agevole l’acquisto».

Abbigliamento e cosmesi a rischio

E infatti la ricerca rivela che ben il 53% intende spendere di più in esperienze digitali avanzate per vivere una dimensione completamente nuova. Ma la vera priorità è il consumo sostenibile: il 61% fa attenzione all’impatto dei propri acquisti, ma il 78% è scoraggiato dai prezzi elevati e il 54% necessita di maggiori informazioni per fare scelte davvero sostenibili.

L’aumento dei prezzi sta trasformando le scelte dei consumatori che nei prossimi sei mesi dichiarano di voler diminuire gli acquisti in abbigliamento (41%), servizi di elettronica (32%), cosmetici e prodotti di bellezza (31%).

Freschezza e sostenibilità al centro

Inoltre, gli italiani sono generalmente disposti a tagliare la spesa in tutte le categorie a eccezione, come affermato dal 27% dei soggetti, degli alimenti freschi, a conferma dell’importanza attribuita al benessere fisico, e dei viaggi, secondo il 28%, anche grazie al graduale allentamento delle misure di contenimento dell’emergenza sanitaria.

A conferma della generale percezione di incertezza, nel Paese il 90% degli intervistati non pianifica di comprare una casa proprietà immobiliare nel prossimo futuro. Sul tema invece della sostenibilità, la gran parte dei consumatori italiani afferma di prestare sempre più attenzione all'impatto ambientale (61%) di ciò che acquista e per la maggioranza (58%) il packaging riciclabile rientra trai i criteri di acquisto più importanti anche se il 73% dichiara di non essere intenzionato a pagare un prezzo maggiore per beni o servizi più sostenibili.