Giro di boa per i consumi di vino in Italia, condizionati dalla chiusura dell'Horeca. Nel primo semestre il bilancio conferma uno spostamento consistente verso Gdo e online, cresciuti rispettivamente del 9% e 102% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Alla luce dei diversi volumi movimentati dai due canali nel panorama nazionale, le crescite hanno un diverso peso specifico: basti pensare che, nonostante un raddoppio, il rapporto a tra e-commerce e distribuzione moderna resta ancora, nell’enologia, di 1 a 16.

Inoltre, a farla da padroni, anche nell’universo della telematica, sono stati i retailer fisici e non i pure player e gli specializzati. Secondo Nomisma Wine Monitor - Nielsen, nel primo semestre di quest'anno le vendite on line di vino della Dmo sono aumentate del 147 per cento, contro il +95% degli altri operatori attivi in Internet, i quali hanno però una quota in valore di 83 punti.

"L'accelerazione impressa dalla pandemia nello sviluppo dell'online per le vendite di vino è innegabile – commenta Denis Pantini, responsabile di Nomisma Wine Monitor -. Anche nei prossimi mesi si assisterà a un consolidamento di questa tendenza, che obbligherà i produttori a una maggiore attenzione verso le nuove modalità di acquisto. È alla luce di tale evoluzione che abbiamo avviato una collaborazione con Nielsen, per realizzare congiuntamente nuovi strumenti di monitoraggio e analisi dei trend a supporto della filiera enologica nazionale”.

Sul versante della distribuzione fisica, compresi i discount, è interessante segnalare come le vendite di vino siano cresciute anche dopo il lockdown. In particolare, sempre secondo Nielsen, gli acquisti relativi alle otto settimane tra il 9 marzo e il 3 maggio, sono lievitati del 6,7% a valore e del 9,7% a volume. Nelle otto settimane successive (fino al 28 giugno, e quindi in periodo di post-lockdown), le vendite sono aumentate ancora del 16,2% a valore e del 12,9 in quantità.