Whirlpool riorganizza il proprio business nell’area Emea, cioè in Europa, Medio Oriente e Africa, dove passa in minoranza: infatti è stato raggiunto un accordo con la turca Arçelik che prevede la creazione di una nuova realtà, in cui il gruppo americano avrà il 25%, mentre il nuovo alleato deterrà il 75 per cento.

Arcelik contribuirà con le proprie attività (elettrodomestici in genere, elettronica di consumo, climatizzazione e piccoli elettrodomestici), mentre Whirpool porterà in dote i propri grandi elettrodomestici con i marchi Whirlpool, Hotpoint, Bauknecht e Indesit.

Inoltre, la multinazionale statunitense ha raggiunto un accordo di principio per la vendita e trasferimento delle proprie attività in Medio Oriente e Africa ad Arcelik stessa.

Whirlpool, tuttavia, continuerà a controllare, nella zona Emea, il ramo dei piccoli elettrodomestici da cucina.

Si prevede che la nuova entità realizzerà un fatturato di oltre 6 miliardi di euro, con sinergie di costi superiori a 200 milioni di euro. La transazione dovrebbe concludersi nella seconda metà del 2023 ed è soggetta a ulteriori requisiti per la chiusura, incluso l'ottenimento delle approvazioni normative.

Nel 2021, Whirlpool ha registrato un fatturato mondiale di 22 miliardi di dollari, con 69.000 dipendenti e 54 centri di produzione e ricerca.

L’operazione preoccupa i sindacati italiani, che hanno immediatamente chiesto al Governo la convocazione di un tavolo comune nel quale ottenere garanzie sul futuro occupazionale dei 4700 addetti impiegati nel nostro Paese.

Arceliçk, fondata nel 1955 a Istanbul, è salita da 4,82 a 6,51 miliardi di euro di ricavi fra il 2016 e il 2021 (dati Statista). La compagnia, che fa capo a Koç Holding, dell’omonima famiglia di grandi industriali, possiede un vastissimo portafoglio di marchi, fra i quali Beko e Grundig. Opera in un centinaio di Paesi ed è quotata, fra l’altro, al Dow Jones sustainability index.