di Claudia Scorza

Allo scopo di ridurre i rifiuti, in Europa diverse catene stanno sperimentando la vendita di prodotti privi di imballaggio all'interno dei negozi.

Pareti e angoli dedicati vengono attrezzati con distributori per alimenti sfusi presso cui i clienti possono riempire un sacchetto o un contenitore riutilizzabile con la quantità di prodotto desiderata.

Di recente, Albert Heijn ha introdotto una speciale parete lunga sei metri dotata di spazi contenenti 70 diversi prodotti, quali cereali per la colazione, riso, pasta, prodotti spalmabili, tè e frutta a guscio. L'assortimento è composto per l'80% da prodotti biologici. Cartelli posti in corrispondenza delle gamme standard indicano la possibilità di acquistare prodotti equivalenti senza imballaggio.

Nel Regno Unito, un gruppo di supermercati, tra cui M&S, Morrisons e Waitrose, ha aderito all'iniziativa "Refill Coalition", un esperimento volto a ridurre l'utilizzo di imballaggi in plastica monouso. L'iniziativa si prefigge di sviluppare una soluzione di ricarica per prodotti quali pasta, cereali e articoli per la cura della persona. L'unicità della soluzione è data anche dalla possibilità di ordinare i prodotti sfusi online e i consumatori potranno ricaricare i propri contenitori durante le consegne a domicilio.

Anche Aldi offre articoli per la casa senza imballaggio: i consumatori possono portare al negozio i propri contenitori, pesare la quantità di prodotto desiderata presso la stazione di pesatura e quindi riempire il contenitore.

Secondo il nuovo progetto di legge del governo francese in materia di clima e resilienza, entro il 2030 il 20% della superficie dei negozi che occupano un'area maggiore di 400 metri quadrati dovrà essere adeguatamente attrezzata con sistemi di ricarica.

Fino ad ora, la riduzione dei rifiuti da imballaggio si basava sul riciclo degli imballaggi stessi. Adesso l'attenzione si è spostata sui prodotti ricaricabili, che tuttavia comportano sfide logistiche.

Le corsie dedicate alle referenze ricaricabili occupano molto spazio all'interno dei negozi; inoltre, l'introduzione di distributori di prodotti sfusi, che devono essere riempiti e puliti regolarmente, richiede un investimento notevole. La domanda che sorge tra gli operatori è se queste soluzioni possano essere integrate facilmente nell'esperienza di acquisto ed essere attuate su larga scala.