di Federica Bartoli

In occasione di Cosmoprof Worldwide Bologna 2024, il Centro Studi di Cosmetica Italia ha presentato le rilevazioni de “I numeri della cosmetica”, pubblicazione grazie alla quale vengono affinati i precedenti dati congiunturali e proposti ulteriori elementi di approfondimento sull’andamento del settore cosmetico nazionale.

Secondo i dati preconsuntivi, nel 2023 il fatturato totale del settore cosmetico italiano ha superato i 15,1 miliardi di euro, in crescita del 13,8% rispetto al 2022. Positive anche le stime per il 2024 che vedono il giro d’affari oltrepassare i 16,6 miliardi di euro (+9,8% sul 2023).

Nel 2023 le esportazioni hanno superato i 7 miliardi di euro, quadruplicando il proprio valore rispetto a vent’anni prima. In particolare, l’incremento del 20,2% nel confronto col 2022 ha permesso di raggiungere un primato: il settore cosmetico, infatti, si è distinto tra gli altri comparti manifatturieri per il maggior tasso di crescita.

Questi valori hanno un impatto positivo anche sulla bilancia commerciale che, con 4 miliardi di euro, supera abbondantemente i livelli pre-pandemia.

Analizzando le destinazioni dell’export cosmetico italiano in chiave ventennale, emerge un consolidamento di partner storici, ma anche un progressivo spostamento verso nuove destinazioni extra-europee. L’andamento delle esportazioni tra le prime dieci destinazioni vede quasi unicamente crescite a doppia cifra, con in testa gli Stati Uniti (+31,8% rispetto al 2022), seguiti da Francia (+12,6%) e Germania (+32,2%).

L’indispensabilità del cosmetico è ribadita dal trend positivo dei consumi nel mercato italiano che, nel 2023, superano quota 12,5 miliardi con un incremento del 9,4% sul 2022.

La grande distribuzione resta il canale con la quota più consistente dei consumi interni (oltre 5,2 miliardi di euro), mentre le crescite a doppia cifra più evidenti sono quelle di profumeria, e-commerce ed erboristeria. La profumeria (+14,2%), secondo canale distributivo per acquisti cosmetici in Italia, recupera i condizionamenti legati alla pandemia; l’e-commerce (+12,5%) si conferma ormai un canale di acquisto radicato nelle scelte dei consumatori e nelle strategie delle aziende; l’erboristeria (+12%) segna un sostanziale recupero dei propri valori a tre anni dalla pandemia.

La farmacia consolida dinamiche già in atto (+7,5%), mentre le vendite dirette (+1,1%) sia a domicilio sia per corrispondenza risentono dello spostamento della domanda verso forme distributive più innovative. Infine, sono incoraggianti i segnali che arrivano dai canali professionali, acconciatura ed estetica, che crescono rispettivamente del 5% e del 5,3%.

L’analisi dei consumi cosmetici per categorie di prodotto nel 2023, confrontato col periodo pre-Covid, consente infine di descrivere nuovi orientamenti di acquisto che si sono radicati nel nostro Paese.

In particolare, si registrano le ottime performance dei prodotti per il trucco viso (+20%) e labbra (+14,6%), complice il rimbalzo positivo post pandemia. In particolare, i fenomeni più evidenti riguardano i correttori per guance, fard e terre (+31,2% rispetto al 2022) e le ciprie (+22,2%).

È invece meno virtuoso il trend delle categorie che hanno avuto più impatto nelle routine domestiche durante i periodi di lockdown, come i prodotti per l’igiene corpo, che ridimensionano la forte crescita registrata in precedenza, e i prodotti per la cura dei capelli che vedono un ritorno verso i canali professionali.

Infine, considerando il paniere di consumo di cosmetici, i prodotti per la cura viso (16,4%), la cura corpo (15,1%) e la profumeria alcolica (14%) restano trainanti in termini di peso sul totale degli acquisti nei canali tradizionali.