Il salume Dop ha chiuso il 2009 con un incremento delle vendite in Italia e delle esportazioni. Un incremento determinato anche dalle numerose attività di promozione e formazione realizzate dal Consorzio del Prosciutto di Parma. Dei risultati raggiunti e dei molteplici obiettivi futuri, tra cui il deciso miglioramento della redditività dei produttori, ha parlato il responsabile marketing Italia del Consorzio Claudio Leporati.

Anche nel 2009 il Prosciutto di Parma si è confermato principe delle tavole italiane e mondiali?
Direi proprio di sì. In Italia le vendite a volume del prodotto al banco taglio, che rappresenta circa l’80% del totale mercato, sono aumentate di circa 2,8 punti percentuali e le quote si sono attestate al 43%, con uno scarto di un paio di punti percentuali rispetto al 2008. Da gennaio a novembre l’export del Prosciutto di Parma pre-confezionato è cresciuto a volume del 7,7%. Gli aumenti più significativi hanno interessato la Gran Bretagna (+19%), che si è confermato primo mercato estero per il preaffettato. Buono è stato anche l’incremento delle quantità di Prosciutto di Parma portate in Francia: +2,2%. Per quanto riguarda il prodotto intero occorre considerare che nonostante le esportazioni negli Usa continuino a segnare un segno meno, negli ultimi mesi sono riprese le richieste del tipico prosciutto emiliano.

La gdo è coinvolta nelle attività promozionali proposte dal Consorzio?
La grande distribuzione organizzata è da sempre un canale di vendita fondamentale per il Prosciutto di Parma e un ambito in cui da diversi anni realizziamo delle attività dedicate. In Italia, dove il dettaglio è ancora molto forte, la gdo pesa sul nostro business poco meno del 70% mentre all’estero vale circa l’80%. Anche nell’anno appena terminato abbiamo riproposto in circa 7.500 punti vendita un’attività promozionale con una meccanica molto semplice. A fronte di un acquisto di 150 grammi di Prosciutto di Parma, il consumatore veniva omaggiato di 50 grammi di prodotto. Questa attività, unita alle giornate di formazione, ha coinvolto anche circa 1.200 negozi al dettaglio delle città di Roma, Bari e Napoli.

Il Consorzio è attivo anche sul fronte della formazione?
Sì, noi abbiamo organizzato e organizzeremo ancora degli incontri con circa 1.000 banconisti della gdo. Ogni incontro, della durata di circa 3 ore, prevede una parte teoria e una pratica. Accanto alla storia del prodotto e a una fotografia delle attività di valorizzazione del Consorzio, effettuiamo delle lezioni pratiche di disosso del prodotto, di taglio e di trattamento.

Alla luce dei risultati raggiunti fino ad oggi e in considerazione dell’attuale crisi economica, il Consorzio quali obiettivi ha fissato per il 2010?

Abbiamo dato il via a una gara per individuare una nuova agenzia che segua le nostre attività di avd e supporti la realizzazione di una nuova strategia di comunicazione. La strategia comprenderà sicuramente attività in store nella gdo, ma anche nei pdv al dettaglio. Nel corso del 2010 vogliamo aumentare le vendite del Prosciutto di Parma Dop nelle aree Nielsen 3 e 4, dove attualmente deteniamo una quota, rispettivamente, del 18% e del 22%, ancora troppo poco rispetto al 30% circa che abbiamo sia in area 1 che 2. Attività promozionali nei pdv e di public relations verranno svolte all’estero. Il Consorzio parteciperà anche a fiere, conferenze, convegni e manifestazioni di diverso genere, che il nostro Cda ha già definito. In questo modo supporteremo attivamente le 165 aziende associate al Consorzio, che da tempo stanno affrontando il problema della scarsa redditività nonostante registrano delle crescite delle quote e dei volumi. Il Consorzio continuerà quindi ad adoperarsi affinché ogni componente della filiera produttiva abbia la giusta ricompensa per il proprio lavoro volto a mantenere alti gli standard qualitativi del salume Dop.