Il mondo dei discount, si sa, è in forte crescita, sia per quanto riguarda il numero dei punti di vendita, oggi circa 6.000 sul territorio nazionale sommando tutti gli operatori, sia per quanto concerne le performance, attestate praticamente in modo costante sul +4-5%, sia per quote di mercato, ormai prossime al 20 per cento delle vendite di beni di largo consumo.
Fra le numerose insegne presenti,
Ard discount costituisce un vero caso, per la forte crescita, la rapidità di movimento, la propositività. Il marchio, diffuso in Sicilia e, da qualche tempo, nelle regioni vicine, come la Calabria, è associato, attraverso Ergon Società Consortile, a Consorzio Despar e sviluppa in autonomia i propri format e assortimenti. Dall’inizio dell’anno Ard discount si è distinto per una comunicazione di forte impatto che si avvarrà, per tutto il 2020, di un brand ambassador di eccezione, il comico e attore Nino Frassica. A parlarcene è il Direttore commerciale, Marco Sgarioto.

Il vostro marchio è anche una dichiarazione di intenti…

Siamo fieri di essere discounter e vogliamo che tutti lo sappiano, con molta chiarezza. La parola ‘ard’, ironicamente italianizzata, rimanda, ovviamente, all’obiettivo della convenienza. Al contrario, oggi, qualsiasi catena del nostro settore si sforza di assomigliare, in vario modo, al supermercato. Noi crediamo, invece, che il discount abbia una propria valenza, che del resto è dimostrata dai continui incrementi del canale in confronto al resto della Gdo.

Quali sono le cifre chiave?

Alla fine del 2019 la nostra rete ha raggiunto 117 negozi, di cui 22 aperti ex novo, in aggiunta ai 19 rilevati da gruppo Abate. In questo 2020 stiamo lavorando su un piano di una trentina di inaugurazioni. Stiamo operando sia tramite punti di vendita diretti, 71 alla fine dello scorso anno, sia in franchising (46 Pdv), con una formula che ha ravvivato il mondo dell’affiliazione, grazie a metrature variegate, dalla prossimità alla media superficie.

Parliamo di assortimenti e di fatturato…

Oggi Ard discount ha 1.300 prodotti a marchio proprio, realizzati grazie a oltre 130 fornitori, di cui 40 del Sud Italia. La proposta è articolata in 40 brand, per un fatturato al consumo che supera i 300 milioni di euro, 45 milioni in più di vendite rispetto al 2018 (+31%) e con un deciso incremento del margine operativo lordo.

Cosa prevede per il futuro?

Le nostre ottime performance dovrebbe ripetersi anche nei prossimi anni, anche grazie alla vivacità del piano di crescita della rete. D’altro canto, la nostra insegna ha una grande velocità di movimento, perché il mercato galoppa e noi dobbiamo tenere il passo e, se possibile, anticiparlo. Basti pensare che, negli ultimi 18 mesi, abbiamo progettato e lanciato quasi 800 prodotti a marchio, un numero che altri competitor riescono a raggiungere in anni.

Perché i marchi privati sono tanto importanti?

Per il discount lo sono sempre stati e per noi lo sono ancora di più, considerando l’alta fedeltà che manifestano i nostri consumatori. L’obiettivo, almeno per noi, è di arrivare ad un assortimento composto interamente dalle private label. Del resto, se sommassimo a una quota nazionale delle Mdd del 19,8%, i dati del nostro canale, arriveremmo sicuramente al doppio, perché il mondo discount, come sappiamo, cresce molto più velocemente della media della Gdo e perché, in Italia, ci sono oggi circa 6.000 punti di vendita, tutti con un’incidenza elevatissima dei marchi proprietari.

Negli assortimenti quali sono i ‘lavori in corso’?

Sono parecchi e non è possibile citarli tutti. Mi limito a dire che stiamo lavorando molto sui prodotti tipici che, ovviamente, in Sicilia non mancano di sicuro. Abbiamo una linea dedicata alla nostra regione, che stiamo distribuendo anche in altre aree, a partite dalla Calabria. Il marchio, ‘Terre e tesori di Sicilia’, decisamente premium, si avvale di soli produttori locali, con una filiera controllata, e copre una pluralità di merceologie, dalla pasta, ai sughi, ai formaggi, all’ittico...