“Grazie all’intervento diretto del Governo, è di questi giorni l’avvio alla risoluzione degli empasse che avevano frenato i lavori di ampliamento del porto di Taranto, scelto dal terminalista cinese Hutchison Whampoa quale snodo commerciale per il Sud Europa”, scrive Assologistica, l’associazione degli operatori logistici che fa capo a Confindustria, in un suo comunicato facendo da premessa a una presa di posizione forte del suo presidente, Carlo Mearelli: “La portualità italiana sta muovendosi con decisione verso scelte dettate dal mercato, adesso è necessario fare lo stesso nel settore del cargo aereo, dove da tempo si aspettano soluzioni tecnicamente corrette. L’aeroporto di Brescia fra le infrastrutture aeroportuali, è quello che più di ogni altro in Italia è in grado di movimentare e gestire efficientemente la domanda in entrata e in uscita del traffico di trasporto commerciale aereo”.

L’aeroporto di Brescia è quello di Montichiari (che fa capo a Gardaaeroporti insieme al Catullo di Verona) che finora non è riuscito a soddisfare le ambizioni mai nascoste di espandersi. L’assist di Mearelli non è da poco, ma rischia di andare in rotta di collisione con i sostenitori di Malpensa che da quando è stato abbandonato da Alitalia sta cercando nuovi business a partire proprio dall’air cargo al quale la Sea (Società esercizi aeroportuali; controlla anche Linate) sta dedicando parecchia attenzione. Tanta attenzione da aver già pianificato l’espansione delle superfici destinate, a Malpensa appunto, a magazzini logistici degli spedizionieri che potrebbero trasferire lì parte della propria attività com’è stato fatto al grande Schiphol di Amsterdam che dal traffico merci ricava un bel fatturato.

Brescia versus Malpensa dunque? Mearelli non lo dice, ma se il suo orientamento si trasformasse in qualcosa di più lo scontro sarebbe inevitabile anche perché le merci che possono permettersi il trasporto aereo rappresentano un settore economico importante e ricco. Per quanto riguarda l’export si tratta delle famose 3F, fashion, food, furniture alle quali qualcuno comincia ad aggiungere il farmaceutical. Per l’import il traffico aereo è invece determinante soprattutto per l’hi-tech, dalla telefonia cellulare ai sempre più appetiti tablet che devono superare le lunghe distanze che separano i luoghi di produzione da quelli di consumo in tempi rapidissimi per rispettare gli appuntamenti presi dalle campagne di comunicazione con i patiti delle nuove tecnologie disposti a spendere di più pur di avere immediatamente l’oggetto del desiderio.

“Per gli operatori logistici specializzati nel cargo aereo – insiste Mearelli -  l’aeroporto di Brescia rappresenta una piattaforma localizzata nelle aree di maggior produzione del Paese, e strategicamente, sul Corridoio 1 verso il Brennero, intercettando contemporaneamente anche quello n. 5, rendendo economicamente, oltre che ambientalmente, sostenibile il trasporto intermodale”.