di Claudia Scorza

Gruber Logistics ha reso noto di avere superato, nel mese di novembre appena trascorso, i 500 milioni di fatturato. La strategia comunicata dall’azienda un anno fa prevedeva, infatti, come obiettivo il raggiungimento del fatturato di 520 milioni a fine 2023 quando già a novembre di quest’anno la società ha potuto festeggiare il superamento di 500 milioni.

Tale risultato considera, inoltre, solo la crescita organica dell’azienda e non le recenti acquisizioni dell’operatore sudtirolese. A settembre l’azienda ha, infatti, acquisito Universal Transport, società tedesca con diverse sedi anche nell’Est Europa e nel mediterraneo specializzata nei trasporti eccezionali e nel project cargo. Si tratta di una crescita vicina al 30% (a fronte di una crescita complessiva del settore di circa due punti percentuali) con una proiezione verso i 700 milioni di fatturato.

Seppur oltre le previsioni, la crescita non è casuale. La proprietà e il board aziendale, in piena crisi economica e sanitaria, aveva intrapreso la scelta in controtendenza di aumentare gli investimenti e di diversificare i propri servizi in termini sia di offerta sia di settori serviti. Si è trattato in primis di acquisire nuove competenze e di assumere nuove persone, ma anche di investire in nuovi magazzini e mezzi.

L’azienda, già riconosciuta a livello internazionale nei trasporti di carichi completi e carichi eccezionali, è in poco tempo divenuta un punto di riferimento anche nella logistica, nella gestione di carichi parziali (Ltl e Groupage) e nel trasporto mare e aereo. Sono stati, inoltre, incrementati gli investimenti in sostenibilità e digitalizzazione, che hanno modificato sensibilmente il posizionamento del brand Gruber Logistics portando l’azienda a essere percepita a livello internazionale non più come semplice operatore, ma come soggetto in grado di creare nuove soluzioni.

Questo approccio solution oriented ha, inoltre, portato l’azienda ad avere sempre maggiori collaborazioni in ambito internazionale tanto da aver avviato, attraverso finanziamenti della Commissione Europea, progetti di ricerca nell’ambito dell’automazione dei veicoli pesanti e nelle nuove generazioni di mezzi a carburanti alternativi.

«Eravamo convinti di poter raggiungere questi risultati, ma noi stessi siamo sorpresi di averli raggiunti in così poco tempo», spiega Martin Gruber, ceo dell’omonimo gruppo. «La differenza più importante rispetto ai nostri competitor penso stia nella nostra capacità di aggregare le migliori risorse umane nel mercato del lavoro e di valorizzarle. La creazione di un team forte è stato il primo pensiero del board di Gruber Logistics composto da me e da Marcello Corazzola e sarà il focus anche nei prossimi anni. In seguito all’acquisizione di Universal Transport potremmo, inoltre, contare su due nuovi ingressi nel board di Gruber Logistics».