Si stima che il calo dei consumi abbia determinato negli ultimi due anni un calo della domanda logistica del 15% che ha spinto gli operatori a ridimensionare gli spazi occupati negli impianti, dai depositi ai siti di trattamento in outsourcing dei prodotti. Ne sta derivando una certa crisi nel settore immobiliare che riguarda la logistica con l’abbandono di molte superfici, soprattutto di quelle più periferiche e non ben collegate con la viabilità che favorisce i moderni mezzi di trasporto.

Molte aziende logistiche, che servono pure la Gdo, stanno rinunciando anche al 50% delle superfici in precedenza occupate dando disdetta dei contratti per insediarsi in aree inferiori ma meglio disposte sul territorio, in sostanza meglio collegate con i centri urbani che devono servire.

Chi guarda a questo processo come a una bottiglia mezza piena ritiene che la fase di transizione, si spera breve, porterà a una riqualificazione degli insediamenti logistici, in spazi nuovi e con sistemi viari che non impatteranno con quelli già oggi congestionati. Un grosso problema sarà invece costituito dai capannoni medio-piccoli proliferati negli anni intorno alle città e ai paesi che ospitavano magari attività all’ingrosso diventate marginali con l’avvento della distribuzione moderna.

Finendo fuori mercato, gli edifici di vecchia generazione imporranno costi non indifferenti per la loro demolizione, il che potrebbe spingere i proprietari a lasciarli in abbandono nel degrado immaginabile creando un contenzioso con le amministrazioni pubbliche. Verso le quali i progettisti degli edifici più moderni, costruiti soprattutto per il largo consumo, potrebbero maturare un rapporto migliore rispetto al passato se sapranno presentare iniziative rispettose dell’ambiente. Da questo punto di vista potrebbe farsi strada un nuovo, per l’Italia, modo di costruire capannoni: non più o non soltanto basato sul calcestruzzo e il prefabbricato, materiali che all’eventuale smantellamento diventano rifiuto irrecuperabile, ma con struttura d’acciaio, riciclabile alla dismissione.