Da concessionari nella distribuzione di prodotti alimentari a network commerciali con mandato di agenzia fino a diventare operatori logistici a tutto tondo: la crisi modifica i ruoli e aguzza l’ingegno delle imprese che per decenni hanno accompagnato lo sviluppo dell’industria di marca rappresentandola sul territorio tanto da prendere saldamente in mano il rapporto con la clientela.

E ora che vendere s’è fatto difficile quanto rifornire con puntualità i punti vendita, per non spingere il cliente già scarsamente fedele a trovare un’altra motivazione per cambiare supermercato ecco appunto che i migliori concessionari si propongono in chiave logistica mettendo in particolare le loro piattaforme del fresco e del freddo al servizio di alcune insegne. Il rapporto in divenire è questo: il Gruppo d’acquisto territoriale stabilisce con i produttori i termini della consegna della merce che viene convogliata verso la piattaforma di un concessionario attrezzato con magazzini refrigerati e automezzi con vano di carico coibentato.

Dopo di che i punti vendita lanciano la richiesta di riassortimento verso la Centrale che automaticamente gira l’informazione al concessionario che gestisce la merce, in questo caso non sua. Grazie a un’interfaccia informatica il concessionario può elaborare la richiesta, preparare l’ordine e inserire la consegna - alla stregua di un operatore logistico che offre il suo servizio in outsourcing - tra i giri dei suoi automezzi refrigerati saturando i viaggi e chiudendo il cerchio: più soldi per lui, più risparmi per il Gruppo d’acquisto, più efficienza nel rifornimento dei punti vendita.

Adeguate flotte di automezzi per consegne di grande portata o piccolo taglio costituiscono il punto di forza di chi si sta cimentando in questo nuovo modo di lavorare per il quale è altrettanto indispensabile disporre di software che organizzano i giri delle consegne per non sprecare un minuto né una goccia di prezioso carburante.

Il sistema distributivo contemporaneo è molto più complesso e articolato di qualche anno fa, sia sul piano logistico, sia su quello commerciale. E mettere a punto un sistema che soddisfi entrambe le esigenze può fare la differenza tra chi continua a limitarsi a rivestire il ruolo del concessionario e chi invece ha sposato la nuova strategia relazionandosi con tutti i canali distributivi, dal Normal Trade, alla Gdo, al consumo fuori casa, dotandosi di un’organizzazione logistica capace di raggiungere le grandi piattaforme distributive come i singoli punti vendita.

I crescenti costi di gestione di una rete distributiva indipendente stanno facendo riflettere molti produttori che, appoggiandosi ai concessionari trasformatisi in operatori logistici, potrebbero rafforzare la loro presenza sul territorio e la propria competitività senza distogliere energie dal core business. Acquisire dal mercato consolidate competenze commerciali e condividerne i costi logistici con altri produttori consentirebbe di abbattere i costi aziendali, aumentare la presenza dei propri prodotti sul mercato ed essere più competitivi, con la conseguente crescita di fatturato e redditività secondo i sostenitori di questa nuova visione strategica del business.