Di logistica si dibatte sempre più spesso essendo stata indicata a più riprese e di recente come un tema di politica economica nazionale, un grave problema per il quale trovare soluzione pena la paralisi del traffico dentro e fuori le città. E se industria e Gdo chiedono consegne rapide e frequenti su network distributivi sempre più ampi dedicando la massima attenzione al rapporto tempo/qualità/prezzo del trasporto, l’opinione pubblica e le amministrazioni cittadine s’interrogano su come quadrare il cerchio combinando la domanda di fluidità del traffico e di lotta all’inquinamento urbano con le esigenze produttive ed economiche.

Da qui la necessità di stimolare l’impiego di veicoli eco-compatibili per l’ultimo miglio a partire da piattaforme ove sia possibile realizzare l’ottimizzazione della capacità di carico del singolo veicolo e delle intere flotte con l’obiettivo di contenere al minimo esternalità come l’inquinamento atmosferico e acustico. I costruttori di veicoli stanno sperimentando con un buon successo motorizzazioni e configurazioni alternative. Carburanti meno inquinanti dei tradizionali, come metano e biogas, si affiancano ai pianali totalmente ribassati ottenibili applicando motori elettrici direttamente ai mozzi ruota permettendo tempi più rapidi per il carico e lo scarico nei centri urbani e una minor fatica per gli addetti.

Iveco e Renault si stanno distinguendo in questo campo con soluzioni sperimentali d’avanguardia che dovrebbero nel breve-medio periodo contribuire a contrastare situazioni difficili come quelle fotografate. Anche se, per evitare la sosta di articolati in seconda fila in città, i sindaci dovrebbero lavorare di comune accordo con le insegne della Gdo, al fine di creare maggiori spazi per una sosta almeno temporanea compatibilmente alle esigenze dei cittadini che certo non dispongono di sufficienti aree di parcheggio, per cui è evidente che sono le stesse strade a diventarlo, venendo meno allo scopo principale per il quale sono state costruite.

Ma molte amministrazioni locali dovrebbero anche imparare a distinguere la logistica delle merci dalla mobilità urbana delle persone concentrando le energie sui centri storici e sulle Zone a traffico limitato. È giunto il momento di dedicare alla movimentazione delle merci risorse, idee e strumenti idonei in quanto si tratta di un problema ben distinto da quello che riguarda lo spostamento degli individui. Senza dimenticare che le merci devono essere distribuite con razionalità in tutto il territorio cittadino esteso ben oltre le Ztl e ciò nonostante anch’esso soggetto, spesso, al congestionamento del traffico come avviene intorno ai grandi centri commerciali sorti nelle periferie metropolitane.