Più merci su ferro: è partito il servizio che collega i porti di Gioia Tauro (qualche chilometro a nord di Reggio Calabria) e Taranto all'Interporto di Bologna, tra le poche strutture che in questi anni di continuo predicare sulla necessità di sottrarre traffico alla strada s'è data veramente da fare raggiungendo concreti risultati. Arredamenti, componentistica e prodotti alimentari a lunga conservazione sono i beni di consumo che più s'avvarranno del nuovo servizio reso possibile grazie alla collaborazione tra FS Logistica e Sogemar, con l'ausilio di Trenitalia che fornisce la trazione, Rete Ferroviaria Italiana che assicura gli slot per il transito dei convogli e Interporto di Bologna che ne cura la formazione e lo smistamento della merce che per l'ultimo miglio deve ovviamente trasferirsi su camion e furgoni.

Il nuovo servizio intermodale è stato concepito nell'ambito del progetto europeo Transit via innovative gateway concepts, a sua volta ideato per offrire al mercato alternative al tutto-strada per la movimentazione di container da e per i porti di Gioia Tauro e Taranto lungo la direttrice Nord-Sud Europa. L'Interporto di Bologna si è impegnato anche attraverso la realizzazione di una piattaforma informatica capace di integrare le imprese coinvolte e i loro clienti distributori facilitando gli scambi informativi.

Gioia Tauro comincia così a riprendere vitalità dopo un lungo periodo d'incertezza sulle sue prospettive. A mettere in crisi lo scalo, dopo anni di crescita sostenuta, sono stati soprattutto gli investimenti effettuati, nel suo stesso comparto di attività, dai paesi Nordafricani che s'affacciano sulla costa Sud del Mediterraneo e che hanno fatto la fortuna di Tangeri in Marocco e Alessandria d'Egitto.

Questi porti, avvalendosi di un costo del lavoro di gran lunga inferiore, hanno attirato sulle proprie banchine alcuni tra i più grandi armatori del mondo interessati a poter contare su grandi scali di transhipment attrezzati per trasferire i container dalle grandi navi transoceaniche a quelle più piccole, note come feeder, che fanno poi la spola lungo le coste per attraccare negli scali minori ma più vicini ai punti di destino della merce.