Con uno stock di poco inferiore ai 13 milioni di m2, l'Italia è fra i paesi europei con la maggiore presenza di magazzini per la distribuzione, nonostante l'ambito prevalentemente locale.

Nel primo semestre del 2012 la crisi economica ha iniziato a farsi sentire sui nuovi sviluppi, con un conseguente rallentamento nelle completion, con un totale di 101.800 m2 di nuovo spazio destinato a magazzini consegnato, di cui ben 18.000 m2 erano concentrati in un singolo schema speculativo nella regione Lombardia.

Il primo semestre del 2012 ha registrato un take-up di poco superiore a 460.000 m2 di spazio destinato a magazzini per la distribuzione, ovvero un aumento del 12% rispetto al primo semestre del 2011. L'Italia è risultata uno dei mercati più dinamici nel campione JLL EMEA, ben al di sopra della media di take-up decennale.

Il vacancy rate globale italiano è diminuito di 104 punti base rispetto al primo semestre del 2011, attestandosi a circa il 6%. In Lombardia e in Emilia Romagna, dove sono concentrate le principali location di spazi logistici per magazzini, il vacancy rate è di fatto a livello fisiologico nonostante alcuni abbandoni.

Ciò è il risultato di un mercato della locazione dinamico, in cui i vincoli del credito per gli sviluppatori hanno limitato non solo lo sviluppo di tipo speculativo ma anche l'attività built-to-suit. I tenant si sono quindi rivolti verso progetti di tipo built-to-own, in caso di capitali sufficienti, o verso immobili esistenti.

Le transazioni di tipo owner-occupier e di locazione sono aumentate in valori assoluti, passando da un volume di quasi il 30%, per ciascun tipo sul totale di take-up nel primo semestre del 2011, all'attuale 44% di transazioni di tipo owner-occupier e al 40% di locazioni. I livelli elevati dell'attività di locazione e la scarsa disponibilità di immobili di Grado A nelle prime location hanno contribuito a sostenere i face rent, stabili nel primo semestre del 2011 nelle e nelle location secondarie.