Lo sviluppo della marca commerciale appare un fenomeno diffuso che oltrepassa i confini dell’Europa e si estende oltreoceano agli Stati Uniti.
I ritmi di crescita e i livelli raggiunti sono tuttavia molto differenti tra i due mercati, spiega oggi la newsletter di Marca by Bolognafiere. "Il divario tra gli Stati Uniti, dove il prodotto a marchio ha una quota a valore del 18%, e la Spagna ad esempio, dove la marca commerciale sta raggiungendo il 40% di quota, può essere spiegato dalle diverse condizioni strutturali del mercato distributivo: il diverso grado di concentrazione dei due mercati – frammentato il primo e concentrato il secondo - determinano un diverso grado di efficacia dei retailers nella gestione dell’assortimento e nello sviluppo del prodotto a marchio da  parte delle insegne. E’ tuttavia interessante segnalare come anche i retailers statunitensi abbiano intrapreso la strada, che da anni percorrono le insegne europee, dell’innovazione del prodotto a marchio: ne sono testimoni Kroger, con le sue tre linee di prodotto a marchio, e 7-Eleven, che ha introdotto i prodotti sia di primo prezzo che premium. Ma l’ampliamento del portafoglio prodotti a marchio non è che una delle determinanti della crescita delle private label. Il driver che, almeno fino ad oggi, ha contribuito maggiormente allo sviluppo del mercato è, senza dubbio, la convenienza, come emerge dai dati di SymphonyIRI  che evidenziano il divario di prezzo tra la marca commerciale e la marca industriale".