Il magazzino pilota è organizzato in modo molto particolare e, dietro a una facciata a tendone dipinta con colori che ricordano la natura e la campagna, si apre come un mercatino all’aperto, con tanti banchi dai nomi evocativi: “Degustare”, “Il Mulino”, “La Fattoria”, “Il Mare”, “Dolce e caldo”, “Casa responsabile” (per il non food), “Fresco e Goloso”.
Ma Auchan non è il solo operatore francese a scommettere sul bio, un settore che, nell’Esagono marcia a tutta forza: fra il 2001 e il 2011, ha quadruplicato il proprio fatturato, per raggiungere i 4 miliardi di euro, anche se le colture non rappresentano che il 3,5% della Sau.
Anche Carrefour starebbe cercando, addirittura a Parigi, una location per il nuovissimo supermercato “Carrefour Bio”, per il quale è previsto un ampio e profondo assortimento, che spazia dai freschi, al grocery food e non-food, per arrivare ad abbracciare l’abbigliamento. Del resto sia Monoprix, con “Bio Naturalia” che Lecleclerc, sono già presenti in questo segmento.