Carrello sempre più vuoto e la conferma che il 2012 segnerà una caduta eccezionale dei consumi reali. Con un Natale a luci spente. Lo conferma Confcommercio che, a settembre, rileva una doppia flessione dell'indice dei consumi, del 4,2% su base annua e dello 0,8% rispetto al mese precedente.

I dati resi noti confermano le tendenze e i timori diffusi da tempo dall’industria alimentare: ormai la situazione lascia prevedere per fine anno un calo a valori costanti per i soli consumi alimentari di circa 2,8 punti percentuale.  

Questo dato significa per il settore una contrazione in termini reali tra il 2007 e il 2012 di quasi 10 punti percentuale, una caduta inimmaginabile sino a pochi anni fa. Stanti le previsioni ISTAT sul PIL per il 2013, con ogni probabilità il fondo non è ancora stato toccato.

Lo afferma il presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua Magliani secondo il quale, "stanti le previsioni Istat sul Pil per il 2013, con ogni probabilita' il fondo non e' ancora stato toccato.

In queste condizioni serve un intervento urgente per i meno abbienti e in favore dei tanti giovani esclusi dal mercato del lavoro, ai quali al momento ogni prospettiva sembra negata. Inaccettabile invece l’inasprimento della pressione fiscale e l’ulteriore penalizzazione dell’IVA che, sebbene limitata alla sola aliquota del 21%, va a colpire diversi generi alimentari anche di largo consumo, tra i quali birra, vino, caffè, acque minerali e bibite,  che costituiscono quasi il 25% del fatturato del settore. Occorre invece restituire potere d’acquisto ai cittadini, sempre più in difficoltà a causa della durata della crisi, e rilanciare così l’economia”.