Il quotidiano “La Nazione” che ha interpellato Unicoop direttamente, ha raccolto la seguente dichiarazione: “Le liberalizzazioni vanno bene, ma una libertà senza regole rischia di non essere così positiva. Soprattutto è importante che sia la Regione ad avere un ruolo di programmazione e pianificazione, in modo da tenere in equilibrio tutte le esigenze del territorio”.
Chi è davvero furente per l’ennesimo paletto è Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, che ravvisa nel possibile provvedimento un palese contrasto con il decreto “Salva Italia” (articolo 31) e promette, in caso di approvazione della legge, tutte la azioni utili a difendere la libertà di impresa e di mercato.
Ovviamente opposta la posizione di Confesercenti, che applaude a una regolamentazione che viene incontro a un territorio composto in prevalenza da piccoli borghi e piccole aziende, le quali non possono reggere l’impatto di strutture distributive troppo grandi.
Come sempre il nostro giornale ritiene che ci vogliano gradualità e moderazione e che l’unica via di uscita sia creare un’occasione di sereno confronto fra imprenditori grandi e piccoli, associazioni di categoria e autorità. Il tavolo comune è il solo sistema con il quale i litigi possono trasformarsi in nuove opportunità per tutti.