In periodi di vacche magre, si sa, si cerca di intervenire in ogni ambito e con ogni mezzo per ridurre gli sprechi, ottimizzare i costi, economizzare. Dopo avere raschiato il barile, nelle richieste all’industria in fase di negoziazione contrattuale, ora finalmente le catene distributive rivolgono l’attenzione verso le aree in cui qualcosa di più si può fare in termini di razionalizzazione e di miglioramento dell’efficienza della propria offerta.

Una di queste riguarda la filiera dei prodotti ortofrutticoli, un’area sulla quale, probabilmente, si sarebbe dovuto intervenire già da tempo. Sono state necessarie le esasperate proteste delle associazioni dei consumatori (che hanno evidenziato la sproporzionata lievitazione dei prezzi dal campo alla tavola di numerosi prodotti agricoli) e l’attuale crisi dei consumi per convincere i retailer italiani (e sottolineiamo italiani) a ripensare all’organizzazione logistica relativa all’offerta di frutta e verdura.

All’inizio di settembre, così, in occasione della presentazione del “Rapporto 2008 su Consumi e Distribuzione”, già il presidente di Coop Italia, Vincenzo Tassinari, aveva richiamato l’attenzione sulla necessità, da parte della distribuzione, di trovare più strette forme di partnership con i produttori agricoli per ottimizzare i processi di filiera ortofrutticola. E a questo proposito aveva dichiarato di volere affrontare questo “nodo” in modo organico e deciso, inserendolo tra le priorità strategiche di  Coop. Ne è derivato il cosiddetto “Patto di Efficienza”, un “manifesto” d’intenti finalizzato ad ottimizzare i costi di filiera nel settore ortofrutticolo, con l’obiettivo, se messo in pratica, di produrre un risparmio di circa il 20-30%.

Sullo stesso tema insistono ora Esselunga e Conad. E lo fanno dialogando direttamente con l’associazione dei produttori agricoli, Confagricoltura. Il suo presidente, Federico Vecchioni, intervenuto pochi giorni fa alla Conferenza di Programma di Confagricoltura a Padova, ha accolto con favore la disponibilità delle catene italiane a dialogare su questo fronte, dichiarando che tra gli obiettivi immediati di Confagricoltura vi è proprio quello di «ampliare la collaborazione con la grande distribuzione organizzata, favorendo l'incontro tra domanda e offerta».

Quaranta imprenditori agricoli - ha confermato Vecchioni - entro breve si incontreranno e si confronteranno di nuovo con Esselunga. Analoga iniziativa si svolgerà con Conad proprio per favorire la presenza dei prodotti agricoli in gdo. Questo al fine di assicurare una presenza sempre più incisiva dei produttori nel canale moderno, nell’ambito di “filiere leggere”, cioè alleggerite da costi e oneri.