Spesso, in questi mesi di crisi economica, ci è stato richiesto un parere riguardo alle prevedibili turbolenze che stanno agitando i rapporti tra aziende fornitrici e Gdo.

Da non-economisti proveremo a descrivere le problematiche così come ci vengono riferite da operatori della Idm e della Gdo, senza la pretesa di dare soluzioni, ma almeno di disegnare un quadro degli scenari che si vanno delineando. Il problema che pare al centro dell’attenzione è quello dei pagamenti.

Da alcune settimane le banche stanno più o meno velatamente stringendo i cordoni del credito alle imprese (specialmente medio-piccole) che si trovano, dall’altra parte, richieste di allungamento dei pagamenti (o allungamenti di fatto) da parte di molti clienti.

Qualcuno mette le mani avanti richiedendo formalmente al trade di rispettare le scadenze, pena l’interruzione delle forniture. Questo perché molti istituti di credito hanno deciso di non scontare più le fatture dei clienti che pagano in ritardo, creando non pochi problemi di cashflow alle imprese.

Ci troviamo quindi di fronte a due necessità contrapposte, quella di pagamenti più lunghi da parte della Gdo, che deve fronteggiare il calo di consumi, e quella di puntualità da parte dei fornitori: le banche, che fino ad oggi hanno fatto da cuscinetto, si stanno tirando indietro.

Ci sono già casi di imprese che hanno interrotto le forniture con grave nocumento per i clienti che difficilmente sono in grado di sostituire dalla sera alla mattina un fornitore, subendo così gravi rotture di stock e perdendo vendite.

Forse tutto il mondo economico italiano si è appoggiato troppo alle banche e alla leva finanziaria per i pagamenti negli ultimi anni: il risultato è che oggi, in presenza di un calo delle vendite,  il giochino rischia di rompersi.

Alessandro Foroni