Dopo la rincorsa dovuta alla pandemia, con un +7% in valore nell’anno terminante il 28 febbraio 2021 e un eccezionale +17,8% a maggio 2020 (nei primissimi mesi dell’emergenza), i prodotti per la pulizia domestica tornano su livelli di stabilità. Lo afferma Assocasa (Federchimica) nel suo Market monitor della detergenza, realizzato in collaborazione con NielsenIQ.

Se nei 12 mesi conclusi il 29 agosto 2021 il largo consumo in generale ha fatto registrare un +2,4% a valore, il cura casa rimane praticamente fermo, su un dato di vendita pari a 3.645 miliardi di euro.

Fra le aree Nielsen si distinguono, in positivo, il meridione-isole (+2,4%) e il Centro (+0,7%), mentre il Nord Ovest e il Nord Est ripiegano (rispettivamente -2 e -0,6%, sempre in valore).

A livello distributivo sono in calo gli ipermercati (-5%) e i supermercati (-2,4%), che insieme rappresentano il 50,6% del sell-out, compensati però dalla crescita del canale drug (+9,1%), che ha una quota molto rilevante, del 29,2%, e, in minima parte, dal piccolo rialzo messo a segno dai discount (+0,8%).

A livello di segmenti salgono, nell’ultimo anno, solo i coadiuvanti di lavaggio e i prodotti per la manutenzione, mentre gli altri accusano la ripercussione negativa dovuta al confronto con un eccezionale anno 2020.

In ogni caso si tratta di un rimbalzo, visto che, a eccezione dei disinfestanti e insetticidi, tutti gli altri beni si dimostrano in crescita, una volta comparati con il 2019: segno che il grande aumento da Covid ha dato impulso alla domanda in modo in modo stabile.

Spiega Giorgio Dal Prato, presidente di Assocasa: “I dati ci restituiscono una fotografia chiara di come i prodotti per la detergenza si siano confermati alleati preziosi delle famiglie italiane per assicurare pulizia, igiene e benessere. Oggi, dunque, non c’è solo più sensibilità verso lo stato del proprio ambiente domestico, ma in molti casi gli atteggiamenti sono cambiati definitivamente in senso positivo, facendo entrare i disinfettanti nelle abitudini di spesa quotidiane”.

Continua Dal Prato: “Sono da sempre prioritarie, per il nostro comparto, l’igiene, la salute e il benessere di tutti, che, in certo qual modo, sono altrettanti elementi di una sfida più ampia, come la sostenibilità, affrontata da tempo e con successo anche in termini di miglioramento della qualità della vita. L’igiene gioca un ruolo cruciale e il periodo di emergenza sanitaria, che abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, ne sottolinea il valore. Oggi più che mai siamo chiamati a comprendere a fondo quale sia l’evoluzione dei bisogni dei consumatori e a essere in grado di trasformarci, per rispondere a richieste nuove e immediate. È importante, in questo senso, che si ponga attenzione alla flessibilità del servizio e al presidio del vicinato, in modo che tutti i beni necessari siano facilmente raggiungibili e alla portata di chiunque”.

A scorrere i dati si osserva che a guidare il rimbalzo negativo è soprattutto l’area del bucato: in valore, nell’anno mobile a fine agosto, perde il 3,6 per cento secondo NielsenIQ e lascia sul terreno 34 milioni di euro. Al contrario i detergenti piatti, a mano e meccanici, avanzano dell’1,8%, guadagnando 8 milioni.

Crescono però, come già detto, i coadiuvanti di lavaggio (+1,2% e +9 milioni di euro), con una netta accentuazione per gli ammorbidenti (+5,5% e +18 milioni), trainati dalle formulazioni concentrate (+9,4%).

I prodotti per la manutenzione, che generano il 13% delle vendite a valore, crescono del 4%, grazie all’incremento nelle vendite di tutti i segmenti, tra cui i deodoranti (+3,9%), i decalcificanti lavatrice (+8,2) i pulitori per mobili (+10%), i trattamenti per lavastoviglie (oltre un +13 per cento).

I disinfestanti sono invece in sofferenza (-4,4%), con un peso del 6% a causa della decrescita degli insetticidi per volanti (-8,3%) seguiti dai preparati per elettroemanatori, in perdita di circa 9 punti.

Infine, considerando il comparto “Altro”, che pesa il 4,5% sul totale vendite, si osserva una salita del 19,4%, pilotata dai disinfettanti.