Si abbassano i prezzi delle materie prime, si abbassano i prezzi della gdo. Ma non proporzionalmente all’abbassamento del primo fattore citato. Il perché è tema aperto e dibattuto nell’agenda della distribuzione moderna e lo abbiamo visto su altre righe della rivista. In ogni caso il fatto è che a settembre sono scesi i prezzi dei prodotti alimentari.

Secondo i dati Iri Infoscan si è registrato un calo complessivo dei prezzi pari all'1,4% rispetto al mese precedente. In diminuzione soprattutto i prezzi della pasta di semola, dei prodotti freschi, dei surgelati, dei latticini e dell’ortofrutta. Federdistribuzione si preoccupa di evidenziare che per la pasta di semola c’è stata una diminuzione complessiva del prezzo per il mercato dell’1,6%, che diventa meno 4,4% per il prezzo delle marche private delle insegne distributive.

L’indagine rileva inoltre un calo di prezzi pari all’1,3% per le bevande, all’1,6% per i prodotti freschi, al 4,1% per i surgelati, al 2,4% per i latticini, all’1,9% per l’ortofrutta e all’1,3% per la drogheria alimentare. Federdistribuzione chiede dunque la realizzazione di una “politica dei consumi”. Il Presidente Barberini ha anche dichiarato alla Stampa: «Stiamo da tempo lavorando per garantire la capacità di spesa dei consumatori e il soddisfacimento dei loro bisogni, aumentando le promozioni e introducendo in assortimento un numero sempre maggiore di prodotti a prezzo contenuto con i prodotti a marchio delle nostre insegne; assicuriamo, infine, la qualità delle marche leader ad un prezzo inferiore fino al 30%».

E aggiunge, serve di più: «E’ necessario che il mondo politico e istituzionale si impegni nella realizzazione di una vera politica dei consumi, sostenendo i redditi delle famiglie, a cominciare dalla detassazione della tredicesima, per fare nuovamente della domanda interna il vero propulsore della crescita del Paese».

Andrea Meneghini