Analogamente a quanto avvenuto in quasi tutte le altre insegne della distribuzione organizzata, anche il volume d’affari di Despar, nel 2008, ha registrato il segno più. E anche in questo caso non si tratta di variazioni eclatanti, almeno se considerate in valori relativi. Intendiamoci, un aumento del fatturato alle casse di 4,5 punti percentuali di questi tempi non è proprio da buttare.

Ciò ha permesso al Gruppo Despar di chiudere lo scorso anno a oltre 4,5 miliardi di euro consolidando la quota di mercato nella distribuzione moderna (stimata intorno al circa il 4,6%). Certo, l’incremento delle vendite è stato in parte sostenuto dallo sviluppo della rete. Le nuove aperture, in particolare, sono state 17, per una superficie totale che ora ammonta a 942.090 mq.

Va dato atto a Despar, in ogni caso, di non essere stata con le mani in mano sul fronte dell’innovazione dei format distributivi, cavalcando in qualche modo la tendenza a spingere sul pedale dell’acceleratore della prossimità. E’ in tale direzione che sono stati indirizzati i progetti “Despar è facile” e “Despar Express”, nonché il potenziamento dei punti vendita Despar, Eurospar ed Interspar proprio in un’ottica di prossimità.

Sul positivo risultato del Gruppo (nonostante la frammentarietà delle insegne possedute: Despar, Eurospar, Interspar e altre 256 sigle) ha giocato però un ruolo ancora più importante il prodotto a marca (+23% rispetto al 2007), articolato in nove linee di prodotti (Supra, Xme, Vital, Era Ora, Passo dopo Passo, Bio,Logico, Cà Dolce, S-Budget e Despar) per un totale di 1.264 referenze che, secondo i programmi dei manager Despar, supereranno le 1.750 unità entro il 2009.

Proprio sulle private label ha voluto mettere l’accento Antonino Gatto, presidente di Despar Italia: «Nel 2008 - ha dichiarato - Despar ha puntato sulla marca privata, che ci ha permesso di contenere i prezzi mantenendo standard qualitativi certificati e, allo stesso tempo, valorizzando i particolarismi e le eccellenze regionali».