di Luca Salomone

In occasione dei suoi primi 5 anni in Italia, Aldi ha commissionato, ad Astraricerche, un’interessante analisi sul vissuto dei discount e della Gdo, presso i nostri connazionali.

Una spesa valoriale

Come sintetizza Cosimo Finzi, direttore di Astraricerche, «l'evoluzione dei supermercati e dei discount sta andando in una direzione che potremmo definire ‘valoriale’. In altre parole, i consumatori non cercano più solo qualità a prezzi convenienti, ma il supermercato diventa un luogo in cui il cliente esige valori superiori e con i quali si identifica, come italianità, eccellenza, o buon umore. La presenza di questi concetti è fondamentale per creare relazioni solide e di lunga durata. I valori devono essere chiaramente espressi nei reparti attraverso insegne e informazioni, per esempio, relative all’origine e alla provenienza dei beni».

Dati: si scopre, per cominciare, che oggi il discount è scelto da circa un terzo della popolazione (31,9%) per la propria spesa e che – passato il Covid - il punto di vendita fisico tiene banco visto che, in generale, i nostri consumatori sono molto soddisfatti dell’esperienza in negozio (voti 9-10: 44,3%; voti 7-10: 90,5%).

Non solo: i valori di gratificazione sono praticamente identici fra discount e supermercato e, per quasi un italiano su due (47,6%) il primo è la migliore soluzione per fare la spesa risparmiando, anche se il prezzo non è l’unico elemento considerato. Per il 35,6% del campione (mille rispondenti) il discount è anche interessante per alcune specifiche categorie di prodotto, molte delle quali made in Italy.

Dai dati raccolti emerge, poi, che una percentuale superiore al 40% attribuisce voti di eccellenza (9 o 10) al discount e ai supermercati per quanto riguarda le aree destinate al parcheggio, ma lo studio dell'illuminazione, la pulizia e l’ordine dei locali, inseme alla facilità di muoversi all'interno del punto vendita e alla disposizione, chiara e comoda, dei prodotti.

La maggiore consapevolezza degli acquirenti incide sull’esperienza di acquisto, sempre più condizionata dell’esposizione delle etichette alimentari, lette spesso, o sempre, dal 79,4% dei soggetti.

I freschi come locomotiva

Chi frequenta primariamente un discount è più attento al cosiddetto ‘best before’, cioè alla data entro la quale è preferibile consumare il prodotto, ma si dimostra anche interessato a ottenere ulteriori notizie, come quelle sull'origine degli alimenti (40,5%), e a beneficiare di un rapporto qualità-prezzo vantaggioso (37,3%).

Fondamentale la sostenibilità: il 31,1% degli intervistati, infatti, si aspetta che supermercati e discount comunichino maggiormente quali sono i prodotti più ecologici, ma anche più rispettosi dei valori sociali.

C'è, poi, un forte bisogno di trovare proposte “insolite” o “innovative” (24,4%), scoprire le differenze di utilizzo delle singole referenze (20,3%), il modo giusto per abbinarle e ottenere il meglio acquistandole insieme (18,7%).

Complessivamente il 53,9% degli interpellati indica l'area degli alimentari freschi come la zona in cui trascorre più tempo, mentre il 27,9% predilige i reparti dei confezionati e l'11,4% le isole e i banchi destinati alle promozioni.

Anche nei discount, i reparti dei freschi sono quelli con i tempi di visita più considerevoli (49,8% delle risposte), mentre i confezionati salgono al 30,8 per cento.

Si nota, di nuovo, che ad attrarre maggiormente sono gli scaffali, o i prodotti, che rimandano ai valori di italianità, di made in Italy.

Molto apprezzati i servizi come panetteria e gastronomia, i banchi salumi e latticini, fortemente associati a concetti come l’artigianalità e, di nuovo, alle tradizioni nazionali. Valori che, si è detto, vanno ben oltre la semplice ricerca di convenienza.

Trasversali, e dati come prerequisiti, sono l’ordine e la pulizia del punto vendita, elementi comuni a tutte le generazioni, mentre le indicazioni relative alle offerte speciali sono direttamente proporzionali all’età dei clienti, insieme ad aspetti estetici, come il colore degli interni, che colpisce il 13,8% dei clienti più giovani.

La convenienza, in ogni caso, resta basilare per i consumatori moderni, specie in tempi di alta inflazione.

E così l’area promo è una vera locomotiva, che attira l'attenzione dei clienti (55,3%) con forza ancora maggiore dei prezzi esposti sui cartellini (49,8%). Le offerte, inoltre, sono reputate valide dall’80,3% del campione.

Nota metodologica: la ricerca ha coinvolto più di 1.000 italiani (uomini e donne) tra i 18 e i 65 anni e ha sondato il percepito dei consumatori in merito all’esperienza di acquisto nei supermercati e nei discount, con un’analisi dettagliata sull’attuale concetto di discount in Italia.