Il buon vino fa bene e parlare di ripresa pure: Signorvino, catena di 17 negozi di vino di Gruppo Calzedonia, per 35 milioni di euro di fatturato, conferma tutte le nuove aperture in programma per il 2020. A Milano sono quasi pronte due nuove enoteche con ristorante - in zona Navigli e vicino a Corso Como, tra le collocazioni preferite della movida -, a Parma, nel centro commerciale La Galleria, a un passo dal centro storico e, in autunno, a Roma, in Piazza Barberini, vicino al Quirinale. Si replicherà, poi, nel nuovo centro commerciale Maximo, in zona Laurentina.

E, sempre nel 2020, l’insegna si prepara allo sbarco estero. Nel mirino ci sarebbero infatti Austria, Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

Tutti i negozi Signorvino, come quelli dell’intero gruppo (poco meno di 4.700 fra Italia ed estero), sono stati chiusi prima dei severi provvedimenti del Governo, a tutela di clienti e dipendenti.

“I cantieri adesso sono ovviamente fermi, ma siamo fiduciosi di potere riprendere i lavori quanto prima, non soltanto per dare seguito ai nostri progetti, ma anche per lanciare un messaggio positivo alla collettività e alle città nelle quali siamo presenti. Investire e continuare a credere nel made in Italy, in un momento così drammatico, ha anche una valenza etica e sociale, oltre a un concreto riscontro economico: basti pensare al nuovo fabbisogno di personale che avremo nelle città coinvolte”, commenta Luca Pizzighella, brand manager di Signorvino.

Già prima di questa emergenza l’implementazione del delivery era una priorità di Signorvino in procinto di essere testata a aprile su Milano. Per quanto riguarda l’e-commerce in pochi mesi sarà messo a punto un sistema di vendita in linea con lo stile dei negozi per poter aprire il canale a fine maggio.

La filosofia di comunicazione al cliente rimarrà incentrata sui valori del brand: fondamentale sarà l’esperienzialità, la comunicazione diretta e la capacità di saper consigliare il consumatore finale aiutandolo a destreggiarsi nella scelta dell’etichetta adatta.

L’apertura nelle vendite on line non sarà quindi un mero ampliamento del business, ma un ulteriore strumento che permetterà di raggiungere un pubblico sempre più numeroso ed eterogeneo senza snaturare la missione del marchio, volta alla promozione del vino italiano.

“Dopo avere vissuto, in maniera totalmente inaspettata, un periodo così triste, speriamo che il senso di unione che ci ha pervaso in queste settimane rimanga anche successivamente, come un approccio più solidale – aggiunge Pizzighella -. Deve essere rafforzato il concetto di italianità come segno distintivo e valore aggiunto, visione che ha sempre contraddistinto il nostro brand Signorvino – vini 100% italiani. Un calice bevuto in buona compagnia rafforzerà il significato della condivisione, valore che assume oggi un ruolo più profondo. Posso dire inoltre che, come responsabile di Signorvino, sono rimasto commosso dalla dimostrazione di attaccamento all’azienda dei nostri dipendenti: ci sentiamo quotidianamente; sono i primi a essere propositivi a attenti a mandare avanti tutto quello che può proseguire, o essere progettato da remoto. Anche i Wine Specialist dei negozi stanno dando il proprio contributo, per esempio con dirette su Instragram per dare consigli ai nostri consumatori e tenendo corsi di aggiornamento on line per cuochi e camerieri, con il supporto dei formatori della nostra catena”.