La crisi non ferma la crescita di Burger King in Italia. Il colosso del fast-food, diffuso in 74 Paesi nel mondo con più di 12.100 ristoranti, ha aperto nell'anno fiscale che si conclude a fine giugno 16 negozi, ha registrato una crescita delle vendite del 3,5%, un aumento del 2,7% del traffico clienti e un fatturato che le stime prevedono in crescita del 20%.

“Lo sviluppo del nostro gruppo prosegue in tutto il mondo e anche in Italia - osserva Juan Olave, general manager di Burger King Italia -, dove abbiamo raggiunto la quota di 63 ristoranti, di cui 59 in franchising e 4 di proprietà ed entro il 30 giugno il numero salirà a 65. Siamo presenti nella Penisola dal 2000, inizialmente attraverso un’alleanza con Autogrill e in seguito grazie a un più ampio ventaglio di partner, ma il mercato appare ancora in parte inespresso e con potenzialità di crescita enormi”.

Burger King ha accelerato la crescita al Sud, in particolare in Sicilia, un’area strategica dove negli ultimi dodici mesi sono stati aperti 5 ristoranti, di cui l'ultimo ha aperto i battenti il 17 giugno a Palermo. Per i piani di sviluppo futuri, nessuna preferenze sulle aree da “conquistare” a patto di proseguire allo stesso ritmo di crescita e di trovare le giuste opportunità di sviluppo. “La nostra offerta qualità-prezzo soddisfa i clienti italiani - continua Olave - che dimostrano di non cercare a tutti i costi il prezzo basso, tanto che i tre panini più venduti, anche in un periodo di crisi, sono stati quelli dal prezzo più alto”.

Il futuro italiano di Burger King passa dunque da qualità, gusto e prezzo, senza però perdere di vista l’innovazione di prodotto. “Oltre alle promozioni periodiche dedicate a varie tipologie di hamburger - conclude Olave - ogni tre mesi lanciamo delle linee speciali caratterizzate da un ingrediente tipico. È il caso di Tendercrisp Parmigiano Reggiano, con filetto di pollo, bacon e scaglie di Parmigiano Reggiano Dop che stiamo proponendo anche in Spagna”.