Come reagiscono i consumatori e le imprese alla difficile congiuntura socio economica che vive il Paese? Qual è il sentiment generale per lo sviluppo futuro che ci attende? E come reagisce il settore delle ricerche di mercato in questo particolare contesto? Questi e numerosi altri quesiti sono stati affrontati oggi a Roma, nel convegno ‘Time & trends’ a cura dell’Assirm, l’Associazione degli Istituti di Ricerca di Mercato, Sociale e d’opinione.

“Nel quadro complessivo di una congiuntura tendente al negativo, è un dato di fatto che il mondo economico e, di riflesso, i cittadini vivano una condizione precaria e abbastanza difficile - ha dichiarato Maurizio Pessato, vicepresidente di Assirm - Si può tuttavia cogliere una leggera sensazione di attesa verso qualche condizione sociopolitica, italiana ed europea, che, se si avverasse, potrebbe portare degli spiragli positivi”.

A confermarlo sono i dati: negli ultimi mesi si contrae leggermente la quota di aziende che si sente direttamente toccata dalla crisi (dall’87% all’83%); l’indice della fiducia delle imprese italiane tende a stabilizzarsi, anche se a livello basso; gli investimenti, tuttavia, indicano da sei mesi un trend negativo, facendo registrare uno dei punti più bassi del decennio trascorso.

Da dati Iri WorldWide sul Largo Consumo, si desume che si è consolidato un trend di riduzione della spesa, oltre che dei volumi. Nel 2013 la contrazione della domanda interessa anche il Nord Italia e l’Industria e la Distribuzione reagiscono alla frenata dei consumi con un deciso incremento della concorrenza sulla convenienza.

Le famiglie italiane hanno ridotto gli acquisti di Largo Consumo in seguito alla contrazione del reddito disponibile: ancora un 1,5% in meno in valore e 2,3% in volume rispetto al 2012, nei primi mesi del 2013. Per far fronte al decremento dei consumi si assiste ad un incremento delle promozioni da parte delle aziende: ben oltre il 25% per le marche industriali e il 20% per le private label.
L’andamento economico generale tocca, inevitabilmente, anche il settore delle ricerche di mercato: nel 2012 si è registrato un decremento del 5,5% rispetto al 2011. La percezione relativa al 2013 è di stabilità sull’anno scorso ma non ancora di ripresa. Quasi tutti i settori di produzione e dei servizi hanno registrato il calo di utilizzo delle ricerche nel 2012.