Cambia il mercato del vino e le imprese italiane devono modificare le proprie strategie produttive e commerciali. In uno scenario contraddistinto da consumi in continuo e strutturale diminuzione a livello nazionale e, all’opposto, da crescite esponenziali nei paesi extraeuropei, le imprese italiane del vino hanno sempre più bisogno di strumenti utili alla comprensione delle tendenze e delle dinamiche in atto nei diversi contesti di consumo.

Si tratta di tendenze consolidate che ormai hanno sostanzialmente diviso a metà il mercato del vino prodotto in Italia. Il 2012 ha infatti consegnato alla storia un ulteriore record dell’export, con il raggiungimento dei 4,66 miliardi di euro di vini venduti oltre confine (+6,6% rispetto al 2011) per un quantitativo pari a 21 milioni di ettolitri, in calo di quasi il 9% rispetto all’anno precedente ma che se comparati alla produzione media dell’ultimo biennio indicano sostanzialmente come ormai metà del vino prodotto in Italia venga consumato all’estero.

Attraverso un sito dedicato (www.winemonitor.it) le imprese potranno così disporre di dati e informazioni aggiornate su produzioni, scambi commerciali, andamento dei consumi, trend nei prezzi ed altre indicazioni strategiche sul mercato del vino, oltre a servizi specifici derivanti dal monitoraggio mensile delle importazioni di vino sui diversi mercati esteri, dal confronto periodico con un panel permanente di intermediari commerciali internazionali (buyer, importatori, opinion leader), dall’implementazione di survey specifiche su consumatori ed imprese, dalla formulazione di previsioni a medio termine sui consumi di vino nei principali mercati mondiali.
 
Il lancio di Wine Monitor è previsto per il prossimo 3 aprile, nell’ambito di un convegno organizzato da Nomisma ed intitolato “Quale futuro per il vino italiano?” dove si confronteranno le istituzioni e le principali imprese vinicole italiane sulle criticità e prospettive che il mercato sembra riservare ai nostri prodotti.