di Emanuele Scarci

Aperol traina il business di Campari Group. La multinazionale ha destinato un maxi investimento di 75 milioni di euro al raddoppio della capacità produttiva di Aperol nello stabilimento di Novi Ligure: la prima linea di imbottigliamento è stata avviata mentre il completamento è atteso entro il 2025. Ieri il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha tagliato il nastro nella nuova area produttiva.
Novi Ligure è il maggiore polo produttivo del gruppo che nel 2023 ha generato il 29% dei volumi venduti. L’espansione del polo piemontese aggiunge 6.500 metri quadri ai 60.700 già operativi. "L'ampliamento è una tappa fondamentale del percorso di sviluppo internazionale del gruppo - ha detto ieri, nel corso della presentazione alla stampa, il ceo del gruppo Matteo Fantacchiotti - che nel 2023 ha registrato per il terzo anno consecutivo una crescita organica a doppia cifra su tutti gli indicatori di profittabilità”.

Traina lo Spritz
Il brand Aperol è il marchio leader nelle vendite di Campari Group grazie anche al boom del cocktail spritz: +23,1% nel 2023. “Al momento dell’acquisizione, nel 2003 – ha sottolineato il top manager – Aperol produceva 4 milioni di litri mentre oggi è salita a 90 milioni. Con l’ampliamento confidiamo di arrivare a 200 milioni di litri”.

A Novi Ligure si producono Campari, Campari Soda, Crodino e Cinzano. L'inaugurazione della nuova linea Aperol porterà a 7 le linee di imbottigliamento, aumentando la capacità annua complessiva dello stabilimento di 100 milioni di bottiglie, produzione che è già passata da 29 milioni di bottiglie nel 2004 a 360 milioni nel 2023.

Brand globale
Campari Group è uno dei big player degli spirits con un fatturato di 2,9 miliardi e un utile di 330 milioni. Ha un portafoglio di oltre 50 marchi strutturati in brand a priorità globale, regionale e locale. Quelli a priorità globale rappresentano il maggiore focus di Campari Group e comprendono Aperol, Campari, SKYY, Grand Marnier, Wild Turkey e Appleton Estate.

La società ha un network distributivo che raggiunge oltre 190 mercati. La strategia della multinazionale, quotata in Italia ma con sede in Olanda, è sempre stata quella di coniugare la crescita organica a una serrata politica di acquisizioni di marchi e stabilimenti: dal 2007 ha realizzato 27 operazioni per un investimento di 3 miliardi. Quest’anno dovrebbe chiudersi quella di Courvoisier, per 1,2 miliardi.