Dopo i dissidi insanabili, che nel corso del 2007 hanno caratterizzato i vertici della società coinvolgendo le famiglie proprietarie, Barbieri e Reverberi, da ottobre 2008 Caldirola presenta una nuova compagine sociale, formata da un gruppo di investitori piemontesi e due componenti dell’attuale management.

Si tratta del nuovo amministratore delegato e direttore generale, Michele Radaelli, affiancato dal manager gdo Luigi Maggioni. I primi risultati sono già riscontrabili: la neo-proprietà ha assorbito tutti i dipendenti dell’azienda vinicola Brianvini e della Casa Vinicola Bellavita di Gattinara, in vista di una semplificazione della struttura.

Ma le novità in casa Caldirola non finiscono qui e coinvolgono più da vicino la produzione, con forti investimenti per valorizzare i marchi e qualificare la presenza nella grande distribuzione. A questo scopo, già nella prima parte del 2008, l’azienda aveva ampliato la gamma La Cacciatora e alla Barbera d’Asti Doc si sono aggiunti altri vitigni, tra cui Chianti Docg, Lambrusco di Modena Igt e Bonarda Oltrepò Pavese Doc.

Sempre con l’obiettivo di incontrare gusti ed esigenze dei consumatori - che a causa della crisi economica hanno ridotto il consumo di vino - Caldirola ha deciso di lanciare dei nuovi formati, disponibili da gennaio sugli scaffali. Alle bottiglie da 0,75 e 1,5 litri del brand La Cacciatora si affiancherà il formato da 1 litro e le etichette coinvolte saranno tre: Barbera d’Asti Doc, Nero d’Avola Igt e Montepulciano d’Abruzzo Doc. Grande attenzione anche al brand di primo prezzo Maestri Cantinieri, che a breve si presenterà con il nuovo packaging da litro nelle tre referenze bianco, rosso e rosato.

Le proiezioni parlano di chiudere l’anno in corso con un fatturato di 50 milioni di euro e l’andamento risulta in linea con il mercato nazionale del vino: leggero decremento a volume (-1,7%) e crescita a valore (+3,3%). I dati confermano inoltre un equilibrio commerciale nei vari canali distributivi, dove permane la netta preponderanza della gdo che rappresenta infatti il 67% delle vendite. Leader incontrastato nella dama da 5 litri La Cacciatora - con 4 milioni di pezzi venduti e una quota dell’80% -, Caldirola vuole però spingersi oltre e la seconda posizione in iper e super comincia a diventare un po’ stretta.

Diventare il punto di riferimento sia per i produttori di vino che per i consumatori
è quindi il principale obiettivo per il 2009 e, per raggiungerlo, l’azienda ritiene necessario lavorare sinergicamente su tre aspetti: acquisto, produzione e commercializzazione. Innanzitutto Caldirola ha intenzione di rafforzare le joint venture con i fornitori, in secondo luogo riconfermare la propria leadership di costo lavorando al continuo miglioramento qualitativo e, infine, rafforzare le partnership con il trade offrendo non solo un ampio pacchetto di prodotti, ma soprattutto un ottimo servizio.