I dati definitivi dell'Istat non lasciano dubbi: nel mese di marzo è stato registrato un incremento generale dei prezzi che ha riguardato praticamente tutti settori merceologici. Per quanto riguarda il food, in particolare, emergono gli aumenti di pane (+2,7%) e pasta (+2,4%) su base annua. In crescita anche i prezzi del caffè (+12,8%) e dello zucchero (+12,6%), nonché del vino (+3,5%).

Il rincaro annuo dei prezzi relativi ai prodotti acquistati più frequentemente - dal cibo ai carburanti - è stato del 4,6%, dato superiore al tasso d'inflazione del 3,3%, che risulta il più alto dall'ottobre del 2008.

I prezzi al consumo rilevati risultano, inoltre, in accelerazione rispetto al 4,5% di febbraio: si allarga, dunque, la forbice tra carrello della spesa e tasso d'inflazione fino a raggiungere l’1,3%. L'inflazione, tra l’altro, potrebbe segnare un nuovo picco se il governo ritoccasse di altri 5 centesimi al litro sia benzina che diesel per finanziare il fondo della Protezione civile.

Secondo i dati Istat, gli incrementi più rilevanti su base annuale hanno riguardato in primo luogo il settore dei trasporti (+8%), seguito da bevande alcoliche e tabacchi (+7,5%), elettricità, casa e combustibili (+7%). In calo soltanto i prezzi di comunicazione (-1,8%) e servizi sanitari (-0,4%).