Un’estate bizzarra dal punto di vista meteorologico e uno scenario economico contingente caratterizzato da una prudenza nei consumi, che hanno coinvolto sia il canale moderno che il canale Horeca, hanno contribuito nell’estate 2011 a una sostanziale staticità del mercato del beverage, con un progressivo annuo che si attesta al 31 agosto a +1,5% a volume e +3,2% a valore per il totale merceologie bevande (fonte Cda Datawarehouse).

E’ quanto emerge dalla periodica indagine realizzata da Cda (Consorzio distributori alimentari) - il più importante gruppo indipendente italiano di distributori di bevande, che da solo rappresenta oltre l’11% del mercato italiano della distribuzione di liquidi alimentari.

Cda, attraverso il proprio Data Warehouse consortile (strumento di gestione della raccolta e normalizzazione dei dati provenienti dalle aziende associate) è in grado di tracciare periodicamente un quadro preciso e dettagliato dei consumi fuori casa, rilevati su un campione di oltre 16.000 pubblici esercizi.

In particolare la stagione estiva per il canale Horeca è stata influenzata nel 2011 da un mix di fattori: una situazione economica instabile, con un aumento dell’inflazione dovuto al recente incremento dell’Iva e al conseguente rincaro del carburante, del PET e delle materie prime, soprattutto dello zucchero, che causano un anticipato aumento di prezzi sui listini rispetto agli anni passati e di conseguenza causano una prudenza alla spesa.

Di rilevante importanza anche le condizioni climatiche eccezionali che hanno influenzato i consumi in modo sensibile, passando da un giugno in linea con la media (+3,4% a volume) a un luglio pessimo (-12,4%), come confermano anche i dati di Iri relativi al mercato grossisti, compensato solo in parte da un agosto positivo (+11%) ma recuperato da un settembre eccezionale (si stima +10/15%).

In un contesto così complesso, il Gruppo Cda ha chiuso la stagione con un segno positivo, anche se lieve, sostenuto principalmente ancora una volta dal comparto apertivi (in aumento a volume del +13,2%) e vini speciali quali il prosecco (+5,9%), che conferma il trend in aumento del rito dell’aperitivo nel mercato italiano.

Le acque e le bibite, nonostante la stagione estiva altalenante, hanno tenuto bene, così come le birre, che sviluppano ancora oggi circa il 40% del fatturato consortile, che registrano un leggero aumento rispetto al 2010 (+2,5% a volume).

Il ready to drink è la categoria in maggiore sofferenza, con una diminuzione del consumo a volume al termine della stagione pari a -20,8%. In leggero calo anche le bibite gassate (-2,3%), le bibite piatte (-1,69%) e i succhi di frutta (-1,04%). Riprendono quota invece gli energy drink, che chiudono la stagione a +2,48%.

Il canale serale è quello che risente di più ed è l’unico a chiudere la stagione estiva con un lieve segno negativo (-1,7% a volume), ma nel complesso i risultati sono stati abbastanza soddisfacenti.