Nel giro di cinque anni gli italiani hanno ridotto dell'11% i loro consumi alimentari. E' la stima del Codacons sulla base dei dati diffusi da Confcommercio. Il dato "piu' drammatico", secondo l'associazione, "e' quello dei beni alimentari che nel 2011 sono calati, in termini quantitativi, sempre secondo la Confcommercio, del 2%.

Se a questo si aggiunge che nel 2010 erano gia' diminuiti dello 0,7%, nel 2009 del 3,1%, nel 2008 del 3,3%, nel 2007 dell'1,8%, si potrebbe dire che gli italiani mangino quasi l'11% in meno di cibo rispetto al 2006. In pratica fanno la fame.

Una dimostrazione del crollo della domanda, a fronte del quale, pero', i prezzi hanno continuato imperterriti a salire". Per questo, sottolinea il Codacons, "il governo Monti deve assolutamente liberalizzare il settore del commercio. Solo cosi', infatti, i prezzi scenderanno a fronte di una calo della domanda, rispettando, come nel resto del mondo, le leggi di mercato".

L'associazione dei consumatori chiede, quindi, "il ripristino dei saldi liberi, eliminati dalla prima bozza del dl cresci Italia e chiede, in aggiunta, la totale liberalizzazione di tutte le vendite promozionali, le vendite sottocosto libere (oggi si possono fare solo 3 volte all'anno e per non piu' di 10 giorni), la vendita diretta agricoltore-consumatore, per accorciare la filiera e l'esposizione del doppio prezzo (quello di vendita al pubblico e quello che il commerciante paga al grossista con la relativa percentuale di aumento)".