Proprio dall'elaborazione dei dati effettuata dall'Istituto Nazionale Espresso Italiano si ricavano le linee di sviluppo dell'espresso nel mondo. Se da una parte c'è la conferma dell'Europa come principale sbocco del mercato (55% delle macchine vendute all'estero nel 2010), è anche vero che rispetto al 2009 questo mercato perde circa il 6% sia in volume che in valore rispetto alle vendite mondiali.
Le macchine per caffè si sono quindi spostate, in particolare verso l'Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea e Paesi della regione) che nel 2010 hanno guadagnato circa il 5% tanto in volume che in valore nelle vendite rispetto al 2009. L'Estremo Oriente ha segnato un +86% in volume e un +81% in valore rispetto alle sue stesse vendite dell'anno precedente, mentre il resto dell'Asia ha segnato +73% in volume e +75% in valore. Bene anche il Nord America, con Stati Uniti e Canada con una fetta di acquisti macchine nel 2010 in volume dell'8% e in valore del 7,5%, in crescita rispetto al 2009 del 50% in volume e del 40% in valore.
"L'espresso ormai da anni ha raggiunto una notorietà e un apprezzamento globali - ha commentato Gianluigi Sora, presidente dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano -. La stragrande maggioranza della nostre macchine per caffè è destinata all'estero e lo sarà sempre di più, basti considerare la crescita tumultuosa di Asia e Nord America".
"L'espresso italiano è in questo mercato globale un modo specifico di bere l'espresso - ha continuato Sora - Da parte dell'Istituto Nazionale Espresso Italiano la tutela è quindi duplice. Continuare a migliorare la qualità del prodotto sul mercato italiano e nel contempo divulgare all'estero una maggiore cultura del nostro espresso a supporto dei nostri torrefattori che stanno impegnando sempre maggiori risorse nell'esportazione".