Il primo quotidiano sulla GDO
Aggiornato al 04 Maggio 2024 - ore 10:00
Covid-19 e retail, quale convivenza? A dare risposte sul sentiment degli italiani è una ricerca condotta da Gfk sull'arco di 2 mesi e mezzo.
Oltre ai discount, l'ufficio studi di Mediobanca incorona la distribuzione organizzata. Regina mondiale di redditività al mq è Esselunga.
Il rapporto annuale di Plma sottolinea che, nel nostro Paese, la Pl avanza in segmenti molto importanti, come il fresco e la IV gamma.
E' ammalata gravemente. Secondo The European House - Ambrosetti soprattutto nel non food sono a rischio dal 17,8 al 20% delle imprese.
L’atteggiamento generale è prudente, ma con giudizio. La metà degli italiani tornerà come prima nelle botteghe e nei centri commerciali.
I dati di Netcomm e Gfk quantificano i risultati record. Ma la crescita eccessiva non ha permesso di soddisfare una buona quota di e-shopper.
Se il kit per l'autodifesa dal virus tiene banco, l'alimentare confezionato crolla, mentre aumentano i sostitutivi della ristorazione.
Jakala ha condotto una serrata analisi sui consumatori: il ritorno alla normalità, secondo gli italiani, sarà lento e prudente e molte abitudini resteranno.
“L’home delivery sta subendo una vera e propria trasformazione", constata Elisa Pagliarani, general manager di Glovo Italia.
Misure prorogate al 3 maggio, ma alcune novità: riaprono cartolerie, librerie, negozi per bambini. Il Governo è per il prolungamento degli orari.
La valutazione di Deloitte è di una perdita del del 4,6 per cento. Sempre meglio della stima di Prometeia, che parla di un -6,5 per cento.
Rispetto alla settimana terminante il 15 marzo, quella conclusa il 22 dimostra una minore intensità degli acquisti. Ma le tendenze di fondo si mantengono costanti: minimarket, supermercati e discount tirano la volata, mentre ripiegano le grandi superfici. Le merceologie più acquistate sono quelle da scorta, i beni per ...
Le indicazioni di Bain & Company non riguardano solo la gestione dell'emergenza, ma anche la programmazione della ripresa.
I prodotti italiani a indicazione geografica superano i 16,2 miliardi di euro alla produzione - 8,9 miliardi vino -, con una crescita del 6% in un anno. Forte il contributo dell'export.